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La nostra struttura è posizionata vicino ai principali siti della grande guerra. Nel nostro comune era situato il più importante ospedale da campo, denominato Universtità Castrense.
San Giorgio di Nogaro, allo scoppio della guerra, era un luogo strategico della bassa pianura friulana. L'Esercito Italiano riconobbe l'importanza della sua posizione geografica. Costituiva infatti una tappa obbligata per le merci entranti e uscenti dall'Italia, anche grazie alla stazione ferroviaria lungo la linea Trieste-Venezia. Grazie a queste caratteristiche nel 1915 il comune divenne un centro militare di deposito di grano, munizioni, mezzi militari e vestiario e qui vennero realizzati dormitori per i soldati, sedi di uffici di comando e controllo. Il paese diventò una sede logistica bellica, anche in termini di servizi sanitari con la nascita della Scuola Medica da campo. Fu così che alla fine del 1915 il Comando Supremo suggerì la costruzione di una Scuola Medica castrense sul fronte friulano, per sopperire alle ingenti perdite (quasi 170.000 soldati) dell'esercito regio, causate dagli attacchi nemici e dalla mancanza di medici in zona di guerra.
Sull'altopiano carsico italiani ed austro-ungarici dettero vita a dodici battaglie tra il 1915 e il 1917 in cui centinaia di migliaia di uomini persero la vita tra le trincee scavate nella nuda roccia carsica, tra le cime delle Alpi Giulie ed Alpi Carniche e durante la ritirata in seguito alla disfatta di Caporetto.
Tutte queste vicende si possono oggi riscoprire grazie ai musei all'aperto e agli itinerari della Grande Guerra, emozionanti passeggiate in mezzo a paesaggi naturali mozzafiato dove si può rivivere la vita dei soldati, si può camminare lungo le trincee, ammirare le costruzioni militari e visitare i luoghi delle battaglie, sacrari, ossari e cimiteri di guerra di questo gigantesco conflitto.
Leopoldo Pavan, motorista civile che operava per la Brigata Guardia di Finanza di Marano Lagunare, ricevette la prima scarica di fucileria da parte degli austriaci alle ore 13.30 del 23 maggio 1915, aprendo di fatto le ostilità della Grande Guerra.
Il primo colpo di cannone della Prima Guerra Mondiale fu sparato dal cacciatorpediniere Zefiro, comandato da Arturo Ciano, la notte del 23 maggio 1915 alle ore 23.15: entrò a Porto Buso e sparò una serie di cannonate contro la caserma di confine austriaca, facendo quarantasette prigionieri e una vittima.